Crohn e vita sentimentale

[nadi]

Sinceramente avendo la malattia dalla tenera età di 12 anni è stato tutto più difficile per quanto riguarda la mia vita sentimentale, infatti ho sempre allontanato la possibilità di storie importanti, troppa paura, troppe insicurezze e imbarazzi.

Chissà, senza la malattia forse qualche treno non l'avrei perso.

Ora poi è ancora più difficile.

[Paola08]

Prima di tutto volevo manifestare tutta la mia solidarietà ad Antonella, ti auguro con tutto il cuore che la tua situazione si risolva, a volte anche rapporti basati su solide fondamenta (e quali fondamenta ci sono più profonde di due figli?) passano periodi difficili di reciproco allontanamento. A me è capitato però di trovarmi più innamorata e di sentirmi più amata di prima dopo una di queste "crisi", sono di solito situazioni che si manifestano in momenti "di svolta" nella vita individuale e/o di coppia, che una volta superati ti portano ad un livello "superiore" del rapporto e non il contrario.

A Nadi voglio dire di BUTTARSI nei rapporti con la stessa energia con cui si dedica alle sue passioni.
Devi impegnarti a trovare il coraggio di lasciarti andare, se non permetti a nessuno di avvicinarti non saprai mai come potrebbero andare le cosa ed io sono convinta che siano meglio di quanto immagini.

Ultimo ma non ultimo: Carlgil la tua convinzione che ci sia diversità nel modo di amare degli uomini e delle donne, caratterizzato da maggior "interesse" da parte di queste, è un bieco stereotipo che non mi aspettavo da un ragazzo di 26 anni per di più, mi pare, simpatico e intelligente da quanto ho letto.
Certo ci sono ragazze che fanno scelte del genere, non è che in tutto questo tempo hai rivolto lo sguardo dalla parte sbagliata?

[cargil]

Paola, è quello che temo purtroppo.

[chiaretta1981]

Ragazzi qui c'é un vero e proprio dibattito.
Se vi posso dire la mia io sono sposata da poco, marzo di quest'anno.
Ho rivelato il mio piccolo segreto a mio marito, subito, senza timore. Io penso che poi la forza dell'amore faccia il resto.
Se la persona che ti é accanto non capisce vuol dire che non é la persona giusta per te. Esperienza personale, poi sta a voi dirmi se non é cosi.
Oltre al crohn soffro di altro e chi ha letto i miei messaggi lo sa. Lui ha acettato la mia situazione in quanto fa parte di me. Non siamo mica noi che abbiamo deciso di avere il crohn o altro. Sono cose della vita ragazzi! E coraggio esiste per tutti l'altra metà della mela. Bacio

[millye]

Sono d'accordo con chiaretta. Io mi sono fidanzata quando ancora non sapevo di avere la RCU, quindi stavo doppiamente male rispetto ad adesso. Il più delle volte ero impossibilitata ad andare in alcuni posti ma il mio fidanzato non mi ha mai dato la colpa di niente, anzi, mi stava vicino. Tutt'ora che curo la RCU mi capita di stare male e se abbiamo in progetto qualcosa che (ahimè) per colpa della malattia non possiamo realizzare, non mi va contro (come tanti altri) ma dice semplicemente: "non importa, rimandiamo alla prossima, rilassati e pensa a stare bene".
Credo che tutti noi malati di RCU e MDC abbiamo bisogno proprio di una persona così, che non ci faccia pressioni e ci capisca in tutti i momenti, anche se penso non sia facile: non tutti hanno la pazienza!

[cargil]

questo conferma quanto vado sostenendo da sempre: i ragazzi sono più sensibili e rispettosi delle difficoltà altrui. Le ragazze la malattia la vedono come riflesso di una debolezza. Un cavaliere zoppo.
Grazie per la testimonianza millye.

[Alymeraviglie]

Caro Carlo,
nelle tue parole ormai si intravede molta delusione per il sesso femminile ed è comprensibile data dalla tua esperienza.

Però non puoi fare di tutta "un'erba un fascio" nel senso che come in tutte le situazioni ci sono persone diverse che affrontano determinate situazioni in maniera diversa.
C'è il rispetto per l'essere umano e i sentimenti.

Se mancano questi presupposti è ovvio che le reazioni purtroppo non sono come noi ce le aspettiamo.

Io mi ritengo fortunata in questo senso perchè ho un fidanzato e, spero futuro compagno, che mi è stato vicino e mi sta vicino nella mia malattia come io avrei voluto e posso solo ringraziarlo ogni giorno.

Anche lui ha passato e sta passando momenti molto "pesanti", problemi personali e io perchè lo amo, lo rispetto e gli voglio bene ho cercato e sto cercando di stargli vicino e di dargli appoggio e conforto.
Insomma come una coppia deve fare per affrontare i problemi che purtroppo trova sul cammino della vita e della convivenza.

[cargil]

No ma infatti Alymeraviglie, su questo hai perfettamente ragione!
E poi non sto facendo di tutta un'erba un fascio, anzi, sto solo distinguendo e operando quella che risulta essere una facilissima statistica. Dati, insomma, che traspaiono dai numerosi interventi in questo thread e che raccontano esperienze comuni. Senza contare che quanto detto nel mio intervento precedente è ricavato dall'esperienza felice e lusinghiera di millye.
Conoscendo infine l'orgoglio maschile, che spesso rifugge dal confronto e dalla confidenza, mi sento di dire che casi come il mio sono assai frequenti, solo che rimangono per vergogna sommersi e quindi non detti.

[TEMPLARE71]

Cara millie non è facile avere un ragazzo così vicino.
Ah mio marito sbuffa e basta.
Dipende da chi si incontra, e credo comunque, che non sia problema di sesso sia nel portatore della m.i.c.i. che del compagno/a.
Ci sono sensibilità diverse, ci sono persone poco cresciute che si vogliono appoggiare all'altro, persone che non vogliono sentire la parola sacrificio, o peggio persone che hanno veramente paura, solo a vedere il male in chi è accanto.

[scarface]

Quello che stà capitando ad Alex63 è quello che stà capitando con mia moglie, ormai la nave, secondo me ha imbarcato troppa acqua e non capisce che sono stanco e triste o magari non ho il cervello lucido per colpa dell rcu, vedrò dove mi porta il destino. Stò provando in tutte le maniere a recuperare il rapporto, ma con una che ti dice: "Ti trascini sempre, fai le cose con troppa calma , mi hai rotto i ... con i tuoi problemi ", la vedo dura, vi saprò dire come và.