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Vivere il Crohn o la Colite Ulcerosa Raccontiamo le nostre storie e i nostri problemi quotidiani. Condividiamo le nostre ansie e le nostre paure, ma anche i nostri successi ed espedienti per vivere meglio la nostra condizione.

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Vecchio 10-09-07, 13:16   #1
patt
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Predefinito Studiare con una M.I.C.I.: difficoltà (o meno) di noi studenti.

Alcuni di noi sono (o son stati) studenti affetti da M.I.C.I..
Io ho scoperto la mia colite ulcerosa alla fine del 2° anno universitario e da lì sono iniziate le mie difficoltà nello studio. La concentrazione diminuiva sempre di più e siccome sono una persona che vuole e deve fare le cose bene e non si accontenta di farle tanto per farle mi son trovata spiazzata, non riuscivo e non riesco tuttora a studiare come vorrei studiare. Devo ancora laurearmi, in questi anni ho fatto meno esami di quanti ne abbia fatti nei primi 2 anni. Mi arrabbio con me stessa perchè non riesco a studiare e non riesco a finire questi studi ormai diventati infiniti. Certo la voglia di laurearmi e di coronare il mio sogno è più forte della malattia stessa e quindi combatto con tutte le mie forze.
Voi invece? Trovate più difficoltà o no? La vostra concentrazione è sempre ai massimi livelli?
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Patt
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Vecchio 10-09-07, 14:58   #2
mainà
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Mi è stata diagnosticata la colite ulcerosa un mese prima di iscrivermi all'università, quindi, in pratica, tutto il mio percorso universitario l'ho fatto in compagnia della mia "cara" amica. Patt, ti assicuro che nei periodi in cui stavo male era pressocchè impossibile concentrarmi. Poi per fortuna la voglia di farcela ha prevalso sulla malattia, ma tutto ciò mi è costato due anni di ritardo per la laurea. Purtroppo l'ansia degli esami, la rabbia di perdere tempo e non riuscire a farcela per la sessione, sono fattori che fanno scatenare le recidive; è proprio come un cane che si morde la coda! Comunque stai tranquilla, ce la puoi fare e sono sicura che riuscirai a raggiungere l'ambito traguardo.
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Vecchio 10-09-07, 15:09   #3
Antonellac
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Patt, io non studio, ma ti posso assicurare che anche sul lavoro la concentrazione scarseggia e la stanchezza impera, in alcuni periodi è veramente devastante, non ho voglia e forza di fare molto e così rimango in arretrato e poi per recuperare devo sudare sette camice, senza contare lo stress. Credo sia normale, per noi, e forse dovremmo imparare a gestire con più calma e meno ansia "da prestazione" questi momenti critici nella nostra vita.
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Antonella
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Vecchio 10-09-07, 15:31   #4
sa87
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Come sapete io studio per diventare infermiera. Fortunatamente il crohn non mi dà problemi per questa cosa.
Penso che i miei problemi maggiori inizieranno, purtroppo presto, quando verrà freddo. La voglia di uscire per andare all'università, la voglia di applicarmi sui libri si ridurrà, perchè compariranno magari i dolori e il freddo insopportabile per me e per il mio Reynaud e la connettivite e l'idea di dover perdere una settimana almeno per le flebo in ricovero mi agita già ora.
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Vecchio 11-09-07, 21:45   #5
PierPaolo
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E' inevitabile che le nostre patologie siano di ostacolo nello studio, nel lavoro e nella vita di relazione.
Naturalmente anche con una M.I.C.I. si può riuscire a conseguire una laurea, ma bisogna fare in modo che una volta conseguita si abbia un età che consente ancora di trovare un lavoro adeguato al titolo di studio.
Per certi lavori un laureato di 30-35 anni è già vecchio.
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Vecchio 11-09-07, 23:30   #6
nadi
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Ho cominciato a stare male che avevo 13 anni e questo ha influito molto negativamente sulla scuola. Altro che concentrarmi, avevo sempre dolori e disturbi e ho raggiunto il diploma tra dolori, sofferenze e ricoveri, con tanta fatica da meritarmi il massimo dei voti! E' stata dura, non tornerei mai indietro per questo motivo, il crohn mi ha rovinato gli anni più belli e spensierati.
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Vecchio 15-09-07, 15:34   #7
Bice84
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Anch'io studio e penso che tutto sommato, tra le cose che si possono fare, sia una delle più adatte ad un malato di MICI. Per me il momento peggiore della giornata è il mattino, ho puntualmente dolori e sono stanchissima, per cui non combino niente. Posso però studiare il pomeriggio e la sera. Mi preoccupa piuttosto un lavoro con un orario fisso. Sono quasi giunta al termine della mia carriera universitaria e devo farmi venire qualche idea su che lavoro io possa fare. Mi chiedo quale sia il più adatto.
La malattia mi è stata diagnosticata al primo anno di università e mi sono ostinata a dare tutti gli esami durante una riacutizzazione. Sono stata un anno in erasmus in Germania e per fortuna in quel periodo sono stata benissimo. Andavo dal ge solo per farmi prescrivere il Pentasa. I problemi seri sono venuti al terzo anno, quando ho avuto una brutta riacutizzazione e sono stata ricoverata per un mese. Poi ho recuperato tutto, ma finita la sessione mi è venuta un'altra riacutizzazione e mi hanno ricoverata di nuovo. Sono riuscita a laurearmi in tempo, ma al costo di attacchi di panico non indifferenti. Mi ostino a voler fare tutto, studiare e fare bene gli esami perché sono perfezionista, uscire ogni volta che ne ho l'occasione perché agli amici non si può dire di no. E poi succede che non mi diverto perché sono stanca, che penso a tutte le cose che devo fare e mi chiedo come farò, a quelle che vorrei fare e non posso perché sono stanca. E mi dico che sono una cretina, che non lo voglio capire che ho una malattia e che devo stare tranquilla, che devo rassegnarmi a fare meno cose se no mi rovino l'esistenza. E' proprio un cane che si morde la coda, quando sto bene devo recuperare quello che non ho fatto quando stavo male e mi agito, cosa che non mi fa per niente bene.

Io col freddo sto meglio, su 4 riacutizzazioni, 3 mi sono venute d'estate. Pensavo fosse una cosa comune. Anche il mio medico mi ha detto che molti suoi pazienti stanno male quando viene caldo. Pensavo di partire per la Scandinavia la prossima primavera...
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Vecchio 16-09-07, 19:38   #8
Bice84
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Sara, mi scuso tantissimo: ho visto adesso che cosa sono il Reynaud e la connettivite, non sapevo fossero malattie legate al freddo.
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Vecchio 17-09-07, 13:20   #9
Folina23
Occasionale
 
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Ciao a tutti, e bravi ad aver aperto la discussione sul rapporto tra le mici e lo studio.
Io sono ottimista, credo che con la volontà e un pò di cautela anche noi possiamo vivere in modo normale e fare tutto come gli altri.
Io ho scoperto di avere la RCU 7 anni fa, l'ultimo anno delle superiori. Sono stata ricoverata per 20 giorni, ma al ritorno a scuola ero piena di voglia di recuperare il tempo perduto, di ritornare alla vita normale. Anzi, al voglia di studiare è aumentata. Il problema era uscire di casa con la faccia gonfia per il cortisone.
Certo a volte la stanchezza si fa sentire e su di noi pesa di più.
Comunque mi sono iscritta all'università e mi sono laureata un anno fa in scienze della comunicazione, ora frequento la specialistica.
Un pò di problemi ci sono, corse in bagno la mattina presto prima di andare ai corsi e a volte per gli esami, per le file lunghissime in segreteria o dopo 3 ore di pullman per ritornare a casa dato che studio fuori.
Anche il caffè che mi dovrebbe aiutare a tirarmi su a volte mi fa correre in bagno!
Comunque ce la possiamo fare! Tutti, ognuno con i nostri tempi e sperando che la malattia faccia la brava.
Folina23 non è connesso   Rispondi citando
Vecchio 20-09-07, 11:59   #10
LUNA84
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Data registrazione: 03-05-07
Località: Avellino
Messaggi: 32
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Io non la penso così, anzi secondo me influisce e come sul lavoro e naturalmente sullo studio. Certo se si è in un periodo di remissione allora concordo con te, ma quando la malattia si risveglia non è affatto facile starsene in ufficio o svolgere qualunque altra cosa con continue scariche e dolori, spesso anche i medicinali contribuiscono ad una mancanza di concentrazione e di sicuro non si è mai al 100%, questo ovviamente per quanto riguarda la mia esperienza personale.
LUNA84 non è connesso   Rispondi citando
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