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Vivere il Crohn o la Colite Ulcerosa Raccontiamo le nostre storie e i nostri problemi quotidiani. Condividiamo le nostre ansie e le nostre paure, ma anche i nostri successi ed espedienti per vivere meglio la nostra condizione.

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Vecchio 10-11-09, 00:32   #1
asso84
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Predefinito La nostra vita è normale?

Io penso che nonostante la nostra patologia possiamo affrontare una vita normale senza troppe restrizioni, non dobbiamo stare chiusi in casa a pensare e abbatterci, siamo come tutti gli altri. Che ne pensate?
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Vecchio 10-11-09, 15:40   #2
kathy
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Sono daccordo che non dobbiamo abbatterci e abbandonarci a noi stessi, ma io (parlo per me) non sono come gli altri. Uscire con gli amici e visitare ogni bagno dei bar non è proprio una gran cosa! Non riuscire a fare una passeggiata per più di 15 minuti perchè mi ritrovo sfiancata, non mangiare come tutti gli altri (ma su questo non mi faccio problemi). Di restrizioni per me ce ne sono tante, dal cibo ai locali affollati. Io mi sento diversa, perchè la mia vita deve essere diversa. Ma non per questo bisogna rinchiudersi in se stessi, io ho smesso di vergognarmi della mia malattia.
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Vecchio 11-11-09, 08:49   #3
lety1679
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Per mia fortuna posso dire di avere una vita normale. Lavoro, esco, a volte mi concedo qualche sgarro se sono a cena in compagnia di amici.

Certo, molto dipende da come sto. Nei periodi peggiori anche io come kathy ho avuto bisogno del bagno ogni dieci minuti e avevo quasi paura di uscire per il timore di non arrivare in tempo, però ho sempre cercato di farmi forza e non rinchiudermi in me stessa e questa, devo dire, è stata (ed è tuttora) la mia salvezza.
__________________
Lety
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Vecchio 11-11-09, 11:00   #4
Paola08
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Nonostante la malattia, nel mio caso, mi abbia portato anche in chirurgia, io mi sento più che normale, al punto che ultimamente, per una vorticosa serie di eventi che mi hanno completamente assorbita, mi sono proprio DIMENTICATA del mio amico crohn ed anche lui sembra essersi dimenticato di me!
Penso che impegnarsi nell'aiutare gli altri, nel perseguire le proprie aspirazioni, nel rifuggire da una vita troppo abitudinaria, impegnandosi per renderla "movimentata" quanto basta, viaggiare (in particolare) per me è il modo migliore per prevenire le ricadute e soprattutto per uscire da quel circolo vizioso fatto di Paura=condizionamento del quotidiano=frustrazione=ricaduta.
Spezzate il cerchio con ogni mezzo, uscite di casa, condividete la vita con i vostri affetti, affrontate le vostre paure e VIVETE, amici miei!
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Vecchio 12-11-09, 10:21   #5
Cabo83
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Immagino che bisognerebbe prima stabilire chi sarebbe "normale" e chi no.
Diciamo che se mi raffronto alla media delle persone, la mia vita può essere considerata fuori media soprattutto perchè da quando sono malato, per forza di cose, ho fatto e faccio tutt'ora scelte in funzione delle malattie che ho.
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Vecchio 10-12-09, 19:21   #6
nemesi
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Tutti, in un modo o nell'altro, avete ragione. Ritengo che la nostra situazione abbia anche una componente psicosomatica, ragion per cui credo che sia una cosa fondamentale iniziare a non considerarla come una malattia e cercare di vivere il nostro stato come un malessere temporaneo che prima o poi passerà. Certo non è facile, ci vuole una bella dose di ottimismo, soprattutto nei momenti più critici. Diversamente si finisce col sentirsi quasi come degli extraterrestri, diversi e condannati a una vita diversa. Condivido pienamente ciò che dice Paola, viviamo la nostra vita senza rinunciare agli affetti, ai viaggi, all'amore, all'allegria. Insomma carpe diem.
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Vecchio 02-01-10, 21:36   #7
thelelo
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Ciao, se posso esprimere il mio parere, io parlerei di condizionamento, non di "normalità". E il condizionamento è proporzionale a come la malattia ci aggredisce, su ognuno di Noi si comporta in modo diverso, più o meno grave. Io ho una ileostomia, ma non per questo mi sento anormale, ma piuttosto condizionato e demoralizzato.
Il segreto è avere intorno le persone giuste.
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Vecchio 03-01-10, 00:28   #8
nadi
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Io anche un pò anormale... ma non devo pensarci.
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Vecchio 04-01-10, 19:37   #9
paveliana
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Vi ammiro ma per voi è normale passare le feste in casa perchè è l'unico luogo dove mi sento al sicuro,è normale rinunciare ad una gita in montagna, ad una cena al ristorante, al'intimità con il proprio uomo, ad una partita allo stadio, ad una passeggiata in centro, per me esiste solo il lavoro (perchè ho il bagno comodo) e poi di corsa a casa, anche andare a fare la spesa è diventato un problema.
Nel tardo pomeriggio mi sento distrutta e depressa: voglio solo dormire e sognare la mia vita normale.

Agnese
paveliana non è connesso   Rispondi citando
Vecchio 05-01-10, 15:06   #10
nemesi
Utente Abituale
 
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Data registrazione: 22-11-09
Messaggi: 188
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Cara Agnese, le tue parole mi hanno toccato e anche un po’ commosso e non ho potuto fare a meno di rispondere. Il disagio che descrivi e che tanto ti tormenta accomuna tanti di noi. Tutti, chi più chi meno, a seconda del momento in cui ci troviamo, siamo sottoposti ad uno stress psico-fisico che ci induce a pensieri di natura pessimistica che si traduce spesso in una completa chiusura in se stessi. Tutto ciò non può che nuocere al nostro stato mentale e fisico e non fa altro che nutrire il mostro che disturba e distrugge i nostri sogni e i nostri desideri. So che non è affatto facile far finta di nulla o prenderla con “filosofia” perché i problemi ci sono e si sentono. Ma se non ci proviamo finiamo per farla vincere a “lui” la partita. Tagliamogli i viveri a qual mostro, stacchiamogli gli artigli, chiudiamogli le fauci!! Coraggio Agnese, lottiamo tutti insieme e sconfiggeremo il male che ci affligge! Non ci abbandonare. Abbiamo bisogno anche di te per vincere!
Ti abbraccio.
__________
Nemesi
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