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Vivere il Crohn o la Colite Ulcerosa Raccontiamo le nostre storie e i nostri problemi quotidiani. Condividiamo le nostre ansie e le nostre paure, ma anche i nostri successi ed espedienti per vivere meglio la nostra condizione.

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Vecchio 15-05-12, 12:31   #1
Adele
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Predefinito Procurarci le ricadute?

Ho sempre saputo che lo stress è una componente importante delle nostre patologie ma mi chiedo se, a causa di un lungo periodo di dolore interiore, causato da eventi tragici della vita e tenuto dentro, con l'unico sfogo quello di piangere di notte e di nascosto, sia possibile cadere in una recidiva.
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Vecchio 16-05-12, 17:11   #2
F&V
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Io il dubbio c'e' l'ho, così come credo che queste malattie (la mia è la RCU) va a finire che hanno un minimo di influenza nell'esordio in seguito anche a stati emotivi particolari, tipo un grosso dispiacere, un periodo di depressione ecc... ecc... Io comunque se sono nervoso per qualcosa ne risento tantissimo, infatti mi succede spesso che anche un cambio d'umore improvviso, scaturito da qualcosa, è deleterio per la mia malattia...
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Vecchio 16-05-12, 18:01   #3
yuna79
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Lo stress, in tutte le sue forme è nostro nemico, lo sappiamo. Se poi provocato non dalla quotidianità ma da condizioni psicologiche negative, è devastante.
Provate a pensare a un intestino sano, che non ha alcuna patologia: quando ci si spaventa, si subisce un forte trauma, un shock, o ci si emozione molto, sopratutto negativamente, cosa lamentano tutti? Mal di pancia e tante volte a bagno (tante si fa per dire, stiamo parlando di persone sane).
L'intestino, come abbiamo detto tante volte, è il nostro secondo cervello. Spesso se le emozioni non vengono portate fuori per essere in qualche modo digerite, quindi non si dialoga e ci si tiene il dolore per se, si finisce col somatizzare.
In un intestino costantemente infiammato, quindi costantemente stressato, la risposta può tranquillamente essere una recidiva.
Il consiglio può essere solo quello di non piangere da soli la notte, ma piangere fra le braccia di chi ci ama e sostiene, oppure cercare anche un aiuto esterno se può giovare. Non possiamo permetterci di lasciare allo stress di roderci l'intestino piano piano, bisogna affrontare i problemi anche di vecchia data e cercare, se non di risolverli, almeno di imparare a gestirli. Non possiamo, la malattia ce l'ha insegnato, avere il controllo su tutto, o risolvere tutto. Purtroppo ci sono cose al di là della nostra portata. Riconosciamolo e impariamo a conviverci. Noi malati, più di tutti, sappiamo che siamo tutti fallibili e abbiamo dei limiti.
Sul fatto che lo stress possa essere alla base dell'esordio delle patologie non saprei. Spesso una condizione stressante può essere da stimolo ma non sempre è così. Il mio Crohn si è manifestato in tutta la sua potenza, con un'emorragia intestinale, nel momento più sereno della mia vita. Adesso che sono in uno dei momenti più stressanti della mia vita, una vita in macerie, sono in remissione.
Queste malattie sono dentro di noi, a lavorare silenziosamente, chissà da quanto tempo prima del momento in cui si manifestino con tutta la loro intensità. Solo che spesso anche i medici, di base e anche alcuni specialisti, non danno peso ai sintomi e ci bollano come colon irritabili, o ansiosi.
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yuna
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Vecchio 16-05-12, 21:56   #4
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Assolutamente si! Dal mio punto di vista è impossibile separare mente e corpo in due entità, ma una si fonde nell'altra e 'lavorano' insieme. A volte è il corpo che da il via alle ricadute, altre volte possono essere la consequenza di situazioni emotive molto forti. Ho imparato che è importantissimo sfogare le nostre emozioni tanto quanto prendere le medicine.Trattenere dentro di se le emozioni fa si che queste crescono, anche a nostra insaputa e da qualche parte poi devono uscire. Piangere da soli può far bene alcune volte, ma penso fermamente che condividere i nostri stati d'animo con chi ci sta vicino e sappiamo che ci può capire è importantissimo. é la migliore terapia. Penso anche che la condivisione rafforza il legame con la persona con cui ci si confida, perchè questa ti può capire, apprezza il gesto e sa che potrà essere vicina a noi ancora di più. Piangere non è segno di debolezza, ma di accettazione, di sfogo. è umano.
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Livia
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Vecchio 16-05-12, 22:44   #5
Adele
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Non sempre è possibile sfogarsi con qualcuno.
Nella mia esperienza ho visto che le persone sono vicine a te fino a quando si scherza, appena iniziano i veri e gravi problemi spariscono tutti.
E allora l'unico compagno che asciuga le tue lacrime, ti stà accanto e non fa domande, è il tuo cuscino.
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Vecchio 24-05-12, 21:20   #6
F&V
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Originalmente inviato da Adele Visualizza messaggio
Non sempre è possibile sfogarsi con qualcuno.
Nella mia esperienza ho visto che le persone sono vicine a te fino a quando si scherza, appena iniziano i veri e gravi problemi spariscono tutti.
E allora l'unico compagno che asciuga le tue lacrime, ti stà accanto e non fa domande, è il tuo cuscino.
Nel mio caso non è così, la mia compagna così come la mia famiglia non sono mai spariti, anzi vengono fuori proprio nei momenti più difficili e per questo che tengo a loro più di ogni altra cosa al mondo, comunque ribadisco anche per me non c'e' dubbio, uno stato emotivo particolare ha un incidenza sicura con la sintomatologia delle nostre malattie poi sto notando, leggendo sul forum che siamo un pò tutti soggetti molto simili tra di loro molto emotivi e talvolta fragili, sembra quasi che l'emotività sia l'anello di congiunzione di noi malati di MICI, forse mi sbaglio dal forum però traspare questo leggendo le varie esperienze.
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Vecchio 25-05-12, 16:36   #7
raffa64
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Le mie numerose ricadute sono sempre state precedute da periodi di forte stress psicologico, pertanto sono fermamente convinta che uno dei fattori scatenanti sia proprio quello pschico. Sono d'accordo sul fatto che noi malati di MICI siamo soggetti molto sensibili, è una caratteristica che ci accomuna tutti.
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Vecchio 26-05-12, 18:50   #8
babalina67
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Anch'io penso che la componente ansiosa sia primaria nelle nostre patologie, infatti il nostro apparato digerente viene definito come se fosse il nostro secondo cervello dove vengono filtrati tutti gli eventi belli o brutti che la vita ci riserva. Nel mio specifico ho notato che le mie recidive sono causate da episodi di stress, infatti dopo un pò di tempo si è di nuovo riacutizzata la rcu: la morte di mia suocera e l'imbarco sulla nave di mio marito (premetto che in passato ne ha avuti per 18 anni) mi hanno fatto cadere in uno stato di sconforto ma premetto che sono ansiosa di carattere, cerco di cambiare ma ci riesco limitatamente, per come la vedo io purtroppo il carattere con gli anni si può modificare un tantino ma non si cambia. Beati quelli che nella vita se ne fregano di tutto. Vi scrivo una breve. "Mio nonno campò 100 anni perchè si faceva i ca.... suoi".
A presto Patrizia
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Vecchio 27-05-12, 08:13   #9
topetta
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Io sono fermamente convinta che ci siano dei motivi psicologici che ci portano a delle ricadute. Ho da poco letto dei libri del dottor Hamer e mi si è aperto un universo. Lui sostiene che ogni nostra malattia sia un segnale del nostro corpo che ci indica che c'è qualcosa che non "va" (detto in parole molto povere). In questo momento ho avuto una ricaduta e penso che sia stata provocata da un dispiacere che ho avuto nei giorni scorsi.
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Vecchio 28-05-12, 22:44   #10
nocolon
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Io pure credo che il colon sia un organo bersaglio, e che lo stress comunque indebolisca le difese immunitarie. Io dopo la tranvata che ho preso, ho ad es. rinunciato a molto lavoro, che mi stressava, e per questo sto perdendo un bel pò di soldi. Tuttavia credo che lo stress più deleterio sia non quello del lavoro, ma quello derivante da cattivi rapporti personali, soprattutto con le persone più vicine.
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