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Vivere il Crohn o la Colite Ulcerosa Raccontiamo le nostre storie e i nostri problemi quotidiani. Condividiamo le nostre ansie e le nostre paure, ma anche i nostri successi ed espedienti per vivere meglio la nostra condizione.

 
 
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Vecchio 30-10-06, 15:39   #1
Aldo29
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Predefinito La mia vita col crohn

Alla soglia dei 60 anni con 37 di convivenza con la malattia, mi piace scrivere delle considerazioni, quasi una autobiografia, non tanto mia quanto della malattia e in particolare il suo impatto nella mia vita sociale. Già, l’impatto sociale è forse, visto ora, la cosa piu’ forte, che più mi ha segnato in questi anni. Gli effetti del crohn, uno alla lunga deve accettarli, se ne fa una ragione, direi quasi che si abitua; infatti diventa automatico mangiare/non mangiare determinate cose, bere/non bere, etc. ma la presenza della bestia e il suo continuo ricordarti che è lì con te, è qualcosa di assillante, fastidioso anche quando stai bene.

E dopo tanti anni è inevitabile porsi ancora la domanda: ma perché è capitato a me? Come sarebbe stata la mia esistenza senza il crohn? E ti viene un po’ di magone al pensiero di quante cose hai lasciato in disparte, quante volte sei rimasto a casa perché avevi paura di uscire ed essere colto da una crisi, da una necessità urgente di andare in bagno, da un’ondata di dolori e nausea.

Amavi andare ai concerti di musica classica, a dibattiti culturali, fuori a cena, per musei, allo struscio in centro, al cinema….Non è che hai rinunciato totalmente a queste cose ma le hai fortemente ridotte, privilegiando le serata in casa, nostra o di amici, ma in casa; un film in video, un concerto via hi-fi. Le passeggiate sì, per fortuna, ma nella natura dove un bel cespuglio ti può accogliere e nascondere con discrezione.

E la paura che, latente, è dentro di te, da quella volta, la prima volta che hai avuto quell’emorragia, tremenda che credevi fosse diarrea invece era sangue: la bestia si era scatenata a distanza di pochi giorni da quando avevi perso il lavoro e poi di nuovo quando ti morì una persona cara, oppure semplicemente (si fa per dire) perché avevi preso un antiinfiammatorio per il mal di schiena.
Andare in viaggio all’estero con una farmacia al seguito che ti faceva rischiare la denuncia di detenzione eccessiva di medicinali. Ma provate voi ad andare in estremo oriente tre settimane sapendo che sei a rischio.

Poi ti accorgi che la medicina fa progressi, il tuo medico ti parla e ti informa sulle nuove frontiere della battaglia contro il crohn e tu ti affidi a lui e ti accorgi che puoi star meglio, molto meglio.
La speranza che diventa consapevolezza, che rafforza la volontà di vincere ti fa vedere anche la metà piena del bicchiere, ma è appunto la consapevolezza della tua condizione e la forza che ne puoi e devi trarre che ti fanno vincitore.
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