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Vecchio 20-05-23, 23:25   #3
Malato
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Mi allineo a quanto ti hanno scritto. Se proprio la cosa ti crea ansia senti un terzo parere, ma io francamente non avrei sentito nemmeno il secondo da quanto hai detto all'inizio.

Vorrei invece soffermarmi sulla questione ansia / tristezza. Io ho la colite ulcerosa e non il Crohn, per cui le implicazioni sono diverse. Tuttavia raccontandoti due cose veloci, forse posso esserti di aiuto. Il primo anno e mezzo di malattia ho canalizzato le mie ansie ecc.. nel come potevo rendere migliore il mio stile di vita. Spesso si ha ansia di ciò che non si conosce o che non si può controllare, perciò son partito da ciò che invece dipendeva da me, il cibo e l'integrazione. Personalmente ho eliminato il glutine, proteina di cui si sa che provoca un po' di infiammazione intestinale e, leggendo qua e la, pare anche provocare effetti negativi sul microbiota intestinale. Ho quindi chiesto e stressato il mio GE per ogni aspetto legato all'alimentazione. Fatto questo ho pensato, posso utilizzare qualche integratore che mi aiuti? A parte VSL 3 in bustine (e non capsule) che danno sempre, iniziai con enteroflegin per la questione del gas, Butirax idem, Biotrap per addensare le feci, Omni gas plus (ovviamente questi tre in momenti diversi, non tutti assieme).

Sai cos'è successo dopo? Covid e nuova ricaduta. Ansie che tornano, paura del futuro, cha farò ecc.. Ed allora dopo altri 6 mesi ho capito che dovevo lavorare sull'aspetto mentale. Sto facendo già tutto ciò che posso, l'intestino è un secondo cervello. Sembrerà una frase fatta, ma è esattamente cosi. Spesso mi capitava che dovevo uscire e sebbene ero andato in bagno anche da poco, avevo ancora quella sensazione. Risultato? Uscivo e stavo meglio di prima.

Al che son giunto alla conclusione che il futuro non è qualcosa che possiamo prevedere, ne qualcosa a cui puoi pensare più del dovuto. Cosa sarò tra 10 anni dopo X anni di terapie? Cosa farò se la malattia dovesse peggiorare? E se.. e ma..
Sai che ti dico? Chi se ne frega di cosa sarò nel futuro, non so nemmeno cosa sarò domani. Faccio tutto ciò che posso per stare bene (alimentazione, integrazione, farmaci), elimino ciò che può essermi di intralcio (persone tossiche), lavoro sull'aspetto mentale (non solo per la malattia, ma per me stesso) e poi, quello che mi riserverà il futuro sarà parte del Me del futuro, non del me del presente.
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