Ciao Mario!
A me, come a te, hanno diagnosticato la malattia (nel mio caso il m. di Crohn) a 19 anni. Che queste malattie abbiano un fortissimo rapporto con gli stati emotivi, con la difficoltà a sostenere lo stress derivante dal lavoro o dai rapporti umani (e familiari in particolare) è un dato di fatto. Talvolta (per non dire spesso) i gastroenterologi non danno la giusta importanza a questi aspetti: cercano di curare i sintomi senza tenere in debito conto tutti gli elementi scatenanti.
Il consiglio che ti posso dare, che mi deriva da un'esperienza di 13 anni, è che per convivere con questa malattia, tenerla sotto controllo e star bene i farmaci non bastano. E' importante lavorare su noi stessi, come anche tu stai facendo, per capire cosa ci crea disagio e perché. A me ha aiutato molto trovare una brava psicologa che mi ha insegnato il training autogeno per iniziare a ritrovare dei giusti equilibri sia nello studio che nei rapporti interpersonali, con la famiglia in primis. Imparare, come dici tu, a lasciarci scivolare addosso le cose, a non prendercela troppo per qualsiasi problema, a non subire i comportementi di chi ci fa dei torti, a non trascurare le cose ci fanno star bene, è certamente una parte basilare della cura.
Ciao,
Cristiano
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