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Vecchio 28-04-21, 15:30   #2
giorgia29
Occasionale
 
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Ciao Sarahsguts.
Ho letto il tuo post e credo che questa connessione tra cervello e intestino sia molto forte e, dove apparentemente non accusa una, risponde l'altra.
La cronicità della malattia e il dover affrontare ogni giorno i sintomi più o meno invalidanti, con anche ripetute ospedalizzazioni e interventi, inevitabilmente portano una persona a stati d'ansia e depressione.
L'incertezza e il non sapere cosa ti aspetterà o la paura di riacutizzazione, giocano brutti scherzi alla psiche e il malassorbimento degli alimenti influisce molto sulle energie.
Viceversa se penso a un periodo di forte stress emotivo, la maggior parte delle persone affette da IBD si riacutizzano o hanno problemi a gestire i sintomi.

Per esempio, io credo fortemente che il mio MDC sia insorto proprio nel momento in cui ho avuto maggior stress nella mia vita e ho richiesto tanta lucidità alla mia testa quando era quasi legittimo perderla.
Si è ammalato mio padre di tumore e io e una delle mie sorelle lo abbiamo accompagnato e accudito dalla diagnosi del 2017 fino al suo ultimo respiro a Gennaio di quest'anno.
Ho chiesto tanto alla mia testa e al mio fisico e probabilmente ho esternato la mia ansia e depressione tramite l'intestino.

Hai scritto un bellissimo post di riflessione, spero tanto che ci sia qualcun'altro che possa portare un contributo.
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