E' proprio come dici tu, Ory... quella risata di cui ho raccontato sopra non è arrivata dal nulla, dietro ci sono anni di sofferenza condivisa, di momenti veramente difficili miei in cui lui ha dovuto imparare anche a conoscermi sotto una veste differente e sostenermi. Forse la complicità è venuta di conseguenza, siamo diventati complici quando io ho iniziato a stare meglio e ci siamo potuti rilassare un pochino.
Poi dipende da tante cose: la fortuna, indubbiamente, il carattere, la personalità. Capisco che non tutti i partner possano accettare come niente fosse un compagno malato. Bisogna fare uno sforzo enorme e andare oltre se stessi, le proprie esigenze e il proprio egoismo (a volte si tratta anche di quello) e non è una cosa sempre facile, per nessuno.
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Lety
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