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Vecchio 17-06-12, 16:09   #8
Gerax
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Ciao a tutti, vi ringrazio molto delle risposte.

Scusate se sono in grado di scrivere soltanto ora ma da mercoledì scorso sono nuovamente ricoverato al S.Orsola dal momento che le coliche addominali non accennavano a migliorare, ma anzi, erano peggiorate a tal punto che una mattina ho creduto di avere un collasso mentre andavo in bagno.
Da li mi sono deciso e sono andato di persona dal GE e dopo una discussione abbastanza "accesa" (anche loro hanno tutta una serie di problemi...poi cmq ci siamo capiti) ha optato per farmi ricoverare in gastroenterologia per tutti gli accertamenti necessari.
Quindi sono qui, ho molto tempo per pensare e riflettere, forse pure troppo.

I primi giorni sono stati duri per via della terapia antibiotica che di default mi hanno somministrato, nonostante le volte che ho ripetuto loro che è stato l'antibiotico a scatenare tutto il disastro 2 mesi fa e che dopo esser tornato normale, la Rifaximina (sempre un antibiotico intestinale specifico) mi ha ridato problemi, ho passato la giornata di venerdì a contare le scariche, finchè ho perso il conto e finalmente si sono decisi a sospendere l'antibiotico.
Ora sono solo a cortisone e Pentacol, va un filo meglio ma ancora siamo ben lontani da una situazione accettabile.
Lunedì mi faranno una entero-TAC per capire come sia messo il mio intestino... speriamo riescano a comprendere dov'è il problema.

Nel frattempo, dall'intervento ho perso 15 kg di peso, considerate che ero oltre i 90 (x 185cm di altezza) ora all'ultima pesa sono risultato 75, giocavo a pallavolo in serie C2. Vedermi così senza massa muscolare è un po' uno shock anche se so che quella poi tornerà senza troppi problemi.

Per quello che riguarda la situazione sentimentale, come dicevo sopra ho parecchio tempo per riflettere, e se anche tutti, amici, parenti, i "colleghi di stanza" in ospedale mi dicono più o meno le steesse cose che mi state dicendo voi... il senso di vuoto che provo in questo momento è enorme, e mi sveglio tutte le mattine (grazie alla scarica che mi da lei la sveglia) pensando come sia possibile... mi domando per quante altre mattine mi dovrò svegliare con questo come primo pensiero, purtroppo è un momento molto duro e superare lo sconforto non è affatto facile.
Infondo a me stesso, quando rifletto nei momenti in cui non ho crampi e sono più lucido, so che la cosa non poteva andare in altra maniera e ricostruendo all'indiero la nostra storia mi rendo conto che lei non ha mai avuto la spinta a voler fare quel passo che ci avrebbe fatti passare alla fase successiva, che per lei la sua situazione va bene così com'è e quindi siccome non si può cavare sangue da una rapa...

La cosa che mi da molto dolore è che non mi sarei mai aspettato di svegliarmi una matina e vedere che una parte molto importante e grossa della mia vita è sparita di colpo, come se lei fosse morta. Pensare che fino a poco prima pensavo che lei potesse essere la persona con cui costruire il mio futuro.
La paura di aver perso tutto e di restare solo in questo momento è forte, ossia , tutte quelle piccole cose che facevano bello e unico il nostro rapporto, l'affinità che avevamo sotto tutti gli aspetti, mentali e fisici mi faceva credere che fosse possibile "sistemare" anche quella parte che non andava, e che invece si è rivelata determinante ai fini del distuggere il nostro rapporto.
La rabbia che provo per la sua vigliaccheria nel non aver voluto lottare nemmeno un minimo per cercare di salvare il nostro rapporto (..."mi dispiace, ma non capisco perchè non riesco a lottare" mi ha detto a telefono) lasciandolo naufragare così.

Sicuramente questa cosa ha avuto un impatto devastante sulla mia condizione fisica e sualla mia ripresa. Sto cercando di concentrarmi su me stesso, sto facendo uno sforzo concreto per lavorare con la testa a smettere di farmi domande inutili (tra l'altro non credo nemmeno sappia che mi sono ricoverato nuovamente...) alle quali non posso dare una risposta; sto cercando di pensare a quello che vorrò fare appena uscito dall'ospedale, più forte di prima, deciso a vivere al meglio la mia vita, ricomprare la moto, riallacciare rapporti con amici che per troppo tempo ho trascurato.

Solo che, capirete, tovarsi a dover ricostruire una bella fetta della mia vita da zero tutto all'improvviso dopo che la testa era concentrata su tutt'altro (sulla malattia e sul perseguimento della costruzione del nostro futuro) è un'impresa ardua e necessaria di parecchio tempo, durante il quale credo che mi avvalrò dell'aiuto di uno psicologo (che ho già contattato) perchè la batosta che ho subito è stata la più grossa della mia vita... e sicuramente ha fatto anche dei danni più in profondità di quello che riesco a vedere, e sui quali dovrò lavorare.

Dubito che succederà, ma spero solo che la signorina in questione non abbia il cattivo gusto di ripresentarsi da me una volta guarito, perchè in quel caso sarei pronto a tirare fuori tutta la mia cattiveria e scagliargliela addosso, soffrire la metà di quello che sto soffrendo io la ucciderebbe.

Lo so che ce la farò, mi conforta leggere di voi che avete superato situazioni come la mia e che mi dite di tenere duro; trovarsi davanti al baratro però spaventa molto.

Grazie a tutti, appena avrò novità vi farò sapere.

P.S. che figata la wifi dell'ospedale!
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