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Vecchio 13-11-10, 17:40   #4
molta speranza
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Vi ringrazio per le belle parole.
Sono un romano "emigrato" per lavoro vicino Venezia, presso una nota compagnia di assicurazione.
Il m.d.c. che mi accompagna con tanta fedeltà da quasi 25 anni, me ne ha creato di problemi, non solo fisici, ma anche sul lavoro, in quanto a causa delle numerose assenze causate dalla malattia, ho dovuto rinunciare a molte opportunità anche economiche propostomi. quindi non solo sofferenze fisiche ma anche morali e di autostima cosa che spesso accompagna molti di noi.
Sono riuscito a rivolgere a quel punto il mio sguardo sulle piccole cose, che poi non sono tanto piccole anzi, il sorriso dei figli, l'amore di una moglie, perché anche stare vicino ad un "essere" come noi non è tanto facile.
Tutto questo percorso di vita, mi ha fatto nascere una "forza" che riesco non solo a trasmettere a me stesso ma anche al prossimo, certo paura, angoscia e incertezza, mi hanno sempre accompagnato, ma alla fine ho sempre cercato di essere sorridente e positivo.
Però non nascondo una certa stanchezza nell'affrontare quotidianamente la malattia. La cosa più difficile da accettare è stato piano piano, il ridursi della "qualità della vita", non mi vergogno a dire che adesso per esempio causa fenomeni di incontinenza, ho un fantastico pannolone color verde addosso, che certamente non è stato facile accettare.
Forse la colostomia, che mi auguro temporanea, mi aiuterà a "rinascere", ma anche questa prova sarà tosta.
Cerco di non disperarmi né di piangermi addosso, ma onestamente mi auguro che tutto questo mini calvario, un giorno si fermerà, facendomi respirare un pò.
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