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yuzza 12-01-09 19:16

Psicologicamente a pezzi!
 
Ciao a tutti,
il 2009 per me è iniziato con una tristezza infinita, sono totalmente incapace di accettare questa patologia!
Ogni volta che esco di casa mi sento male, ormai è diventata una cosa psicologica!
Come posso dire al mio compagno che ho l'ansia tutte le volte che devo uscire e che non voglio più andare al lavoro perchè mi sento a disagio?
Stò prendendo medicine da Settembre e non c'è verso di migliorare, sono stanca, davvero stanca!

Cupelli 12-01-09 21:35

Ciao Yuzza, non ho il morbo ma la rcu, perciò perdonami se non capisco appieno ciò che provi ma ascoltami: da una situazione simile alla tua, che non auguro a nessuno, ne sono uscito solo aggrappandomi a ciò che amavo di più e senza vergognarmi di essere ammalato di una malattia cronica molto fastidiosa. Provaci e vedrai!

pedro 12-01-09 22:28

Ciao Yuzza ti dico poche parole cerca di non fare in modo che la patologia prenda il sopravvento su di te ma combatti il male solo cosi' lo si puo' vincere mi raccomando.

patry 13-01-09 01:11

Ciao Yuzza capisco come ti senti penso che in un modo o nell'altro ci siamo passti tutti. Nella fase iniziale è stato difficile anche per me non capivo se potevo davvero conviverci come mi dicevano i medici, poi col tempo e con molta forza di volontà ho capito che è realmente possibile. Vedrai che ti riprenderai e ce la farai anche tu, sii più forte della malattia e non farti dominare da lei questo è il mio consiglio.
Un caro saluto.

Francesco_to 13-01-09 07:31

Credo che prima di parlare con il tuo ragazzo tu debba parlare con te stessa. Ho il crohn come te, convivo con questa malattia da 20 anni. Questa malattia mi ha fatto conoscere la sala operatoria per la prima volta a 17 anni e ho perso il conto di quanti interventi ho subito, e per questo mi permetto di intervenire in questa discussione. Quello che sto per dire ti potrà sembrare cattivo e crudo senza un minimo di delicatezza, ma è l'unico modo per fare chiarezza. Per prima cosa devi realmente capire cosa sia il crohn, devi essere consapevole del fatto che si tratta di una malattia cronica e quindi, anche poche pastiglie al giorno quando avrai superato questa fase di attività della malattia, l'assumere farmaci sarà sempre un qualcosa che farà parte del tuo quotidiano. Il cammino per poter recuperare da una recidiva sarà sempre difficoltoso quindi dobbiamo prendere consapevolezza anche di questa cosa. A questo punto quando non avrai segreti con la tua persona, serenamente potrai fare qualche considerazione e cercare i mezzi per migliorare il tuo cammino. Inizierai a imparare a gestirti, capirai cosa dovrai fare e cosa non dovrai fare prima di un uscita con gli amici, inzierai a capire e interpretare i segnali che il tuo corpo ti comunicherà e non avrai più il panico prima di andare fuori dalle mure domestiche.
Solo allora, solo quando sarai serena con il tuo essere interiore, sarai in grado di parlare con il tuo moroso in modo realistico delle tue paure. Un ultima cosa: prova a pensare in positivo, non guardare il bicchiere come se fosse mezzo vuoto, ma bensì prova a guardarlo come se fosse mezzo pieno.

marcemarcy 13-01-09 11:07

Ciao Yuzza,
gli inizi d'anno sono sempre quelli in cui si fanno bilanci e progetti per il futuro. Anch'io la notte di capodanno mi sono trovata in lacrime perchè non ho la prospettiva della guarigione, l'idea di essere sempre malata e di non poter guarire mi affligge sempre un po'. Ma poi, dopo essermi sfogata, ho pensato alle cose belle che ho, ai miei figli, a mio marito e alla fortuna che comunque ho di poter vivere una vita normale. Vedrai che troverai la tua dimensione. Momenti di stanchezza ce ne saranno ancora, ma cerca di trovare in te le risorse per risalire e ritrovare le energie. Impara soprattutto a concederti il tempo per riposare. Forza! Ti abbraccio forte.

Asmodave 13-01-09 12:48

Ciao Yuzza,
A leggere te mi sembra di rivivere la mia situazione...
Anche io ho limitato le mie uscite, anche io sono in cura da poco dopo te, da Ottobre, per la precisione, e anche io, come te, ho subito un drastico ridimensionamento della mia vita privata perché di solito la sera sono a fisicamente a pezzi.
Una cosa però posso dirti: ho notato che il mio stato emotivo, se sono in compagnia, se sto leggendo un libro che mi assorbe o guardando un bel film, mi fa quasi mettere da parte i sintomi piu' fastidiosi in cui l'RCU si manifesta in me (fondamentalmente, io patisco di dolori addominali).
Quindi, una cosa posso dirti: non ti fissare solo sulla patologia, cerca di pensare anche ad altro e, soprattutto, a quanto pare, prendi atto del fatto che bisogna: 1) trovare, evidentemente per tentativi, la cura piu' adatta per se'; 2) avere pazienza, perché mi sembra di capire che gli effetti della cura stessa si fanno sentire sul lungo.

yuzza 21-01-09 13:07

Ringrazio tutti quelli che mi hanno risposto, che cercano di darmi un pò di positività.
Questo per me è un momento delicatissimo e difficilissimo della mia vita perchè non riesco fisicamente ad uscire e a svolgere la mia attività lavorativa.
Io non sono una dipendente, sono una libera professionista e se non lavoro tra l'altro non riesco neanche a gestirmi economicamente; in più amo il mio lavoro, ma in realtà con questa malattia adesso mi sembra davvero poco gestibile.
Devo pensare a dei cambiamenti e mi sento molto confusa.

pennilane 26-01-09 14:09

Anche io ho una attività in proprio e capisco bene i tuoi problemi.
Se non lavori non mangi.
All'inizio dovevo stare a casa per diversi giorni perchè stavo malissimo. Poi, man mano che il tempo passava, ho cominciato a farmi coraggio e lavorare ugualmente.
Certe volte lavorare mi aiutava a sentire meno male perchè ero con il cervello occupato.
Con il tempo imparerai a fare tutto quello che devi senza più farti condizionare dalla malattia.
E' un percorso tutt'altro che semplice, ma vedrai che puoi farcela!

bananaramma 28-01-09 16:38

Cara Yuzza, mi permetto di scriverti anch'io. Purtroppo i primi tempi della malattia sono i peggiori e i più delicati. Ti racconto anche la mia esperienza: all'inizio andare a lavorare era quasi impossibile, ma dal momento in cui ho lasciato fluire il dolore e non ho cercato di combatterlo è andata molto meglio anche se ancora oggi convivo con i miei attacchi. Verdrai riuscirai ha vincere tu non la malattia.


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