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Visualizza versione completa : Perdita di emozioni


Valeria91
01-07-10, 00:08
Ciao! Io ho la retto colite ulcerosa cronica.
Da poco ho fatto l'esame di maturità, ma al contrario di come mi sono sempre comportata, prima del colloquio orale, ero tranquilla. Pensate che all'orale delle scuole medie mi ero messa a piangere da quanto ero agitata, mentre adesso non sentivo niente, anzi me la ridevo.
Già mi ero accorta del mio cambiamento in altre occasioni in cui non ero agitata.
Il fatto è che pensare che questa malattia mi sia venuta perché prima mi agitavo per tutto, mi ha fatto erigere una barriera così che le emozioni non potessero più "scuotere" il mio intestino. Ma adesso mi manca la vecchia Valeria, che viveva anche forse troppo intensamente la vita, che piangeva per ogni cavolata! Adesso invece non piango più...
Forse la colite non mi è venuta per quello, non lo so.
Cosa pensate del mio comportamento? È successo anche a voi?

nellogiovane
04-07-10, 17:02
Non è mica facile quantificare le emozioni dalle loro manifestazioni. Chi mi conosce si stupisce quando dico che il crohn può essermi stato causato dallo stress, per tutti sono un tipo tranquillissimo, o almeno con parecchio più self control della media. Io so che non è così, che non è mai stato così. Quindi la domanda che ti fai è un po' anche mia. Magari se mi fossi sempre lasciato andare un po' di più...
Però, francamente, credo che lo stress sia più un "additivo" che una causa scatenante.

stefano

yuna79
04-07-10, 23:13
Penso che una caratteristica comune a tutti noi sia un trascorso di ipersensibilità emotiva. Insomma siamo persone che hanno vissuto di pancia almeno fino allo scontro frontale con la malattia. Personalmente ero sempre molto presa dalle situazioni di tutti, dai problemi di tutti, dallo stress di tutti a cui si andava ad aggiungere il mio quotidiano.
A volte all'università non riuscivo a sostenere l'esame perchè l'agitazione del momento mi portava delle "strane" crisi di vomito, diarrea e terrificanti dolori alla pancia, tensioni di quasiasi natura provocavano lo stesso effetto, qualsiasi spavento, persino forti emozioni positive, ecc...
Due anni fa mi è stato diagnosticato il Crohn e, oltre ad aver capito cosa erano quegli strani attacchi, ho dovuto imparare a proteggermi un pò di più. In realtà ho probabilmente imparato a vivere le cose nella giusta prospettiva. Questo non è essere insensibili, certe volte è sopravvivenza, e comunque oggi mi rendo conto che il comportamento "sbagliato" era quello precedente. Non si può vivere in simbiosi con gli altri, ammalarci perchè magari dobbiamo sostenere un esame, soffrire terribilmente per ogni cosa, anche quelle fuori dal nostro controllo e per cui magari non soffrono neppure i diretti interessati. La malattia ci ha messo di fronte a una prova durissima che ci ha reso più forti e capaci di mediare un pò meglio le emozioni. Inevitabilmente alcune cose sono come per magia diventate assolutamente gestibili. Tutto qui. Non è un eccesso adesso, lo era prima. Da questo punto di vista non rimpiango quella che ero perchè forse ero troppo fragile. Oggi sono più forte mantenendo la mia sensibilità e incanalandola in modo più corretto,almeno la maggior parte delle volte.
Non ho l'impressione di perdere emozioni, anzi ora le vivo in modo più sereno e completo.

Maria Grazia

sarina84
14-07-10, 11:45
Sono al 100% d'accordo di vivere in modo più intenso, completo e di non perdere emozioni.
Io credo che nel mio caso almeno, la Rcu mi abbia tolto tante cose, ma che paradossalmente abbia ampliato le mie vedute e le mie emozioni.
Ora ricerco anche nelle piccolezze attimi di serenità e pace, dal caffè alla mattina, alla chiaccherata con gli amici, al tempo che passo col mio ragazzo. Forse prima vivevo, ma senza assaporare tutto quello che mi accadeva fino in fondo. Chiaro, se non mi fosse venuta la Rcu sarei la persona più felice del mondo ma cercando quello che ha costretto cambiassi di me, ci sono sicuramente queste cose e l'esigenza di esternare i miei sentimenti e le miei emozioni (anche negative) senza temere delle conseguenze.

orsetti
14-07-10, 15:20
Le emozioni sono importanti e parte della nostra vita, io le vivo tutte pienamente e non le trattengo più perchè credo siano state la causa scatenante della mia RCU, ho sempre finto di stare bene, sono sempre stata troppo educata non ho mai reagito di fronte alla cattiveria gratuita delle altre persone e mi sono accorta che sbagliavo proprio dopo l'esordio della colite.
Oggi sono tornata ad essere quella di prima, la donna che sono sempre stata! Piango se mi sento di piangere, rido e non manco di difendermi garbatamente se devo dire qualche cosa, credetemi sto meglio.

yuna79
14-07-10, 20:38
Concordo con quello che è stato scritto dopo il mio post e non vorrei essermi spiegata male.
Ciò che intendevo dire, rispetto al primo intervento, è che, per quella che è la mia esperienza, ci sono cose che la malattia mi ha insegnato a vivere con più serenità, vedi problematiche quotidiane, persone che prima avevano il potere di farmi male, oggi non lo hanno più, affronto alcune situazioni familiari con maggior maturità emotiva, perchè soffrire sino a star male, non giova a me e neppure posso essere d'aiuto.
Per il resto anch'io assaporo ogni piccola cosa accade nella mia vita e gli dò grande valore. E anch'io piango quando ne sento il bisogno, rido, vivo al massimo il mio matrimonio, la mia famiglia, i miei nipoti, i miei amici. Mi arrabbio e, a volte anche poco garbatamente, mi faccio sentire. Ma di sicuro non vivo più la vita di altre persone come se fosse la mia, volendo a tutti i costi trovare la felicità per tutti e trascurando la mia di felicità, perchè io nei problemi altrui ho lasciato la salute. Non mi faccio condizionare, come a volte accadeva, da persone che vogliono controllare la mia vita e quella di mio marito. Ho passato l'università stando malissimo con diarrea e vomito ogni volta che dovevo affrontare un esame, anche se ero preparatissima, perchè da me ho sempre preteso molto. Oggi non è più così, sono responsabile e precisa nel mio lavoro, ma non mi ammalo se commetto un errore. E' in queste cose che la malattia mi ha cambiata perchè sono diventata più equilibrata e ho trovato nuova serenità e ogni giorno è speciale e va vissuto appieno, senza perdersi a rincorrere chissà cosa. In questo la malattia mi ha cambiata, per il resto vivo serenamente e completamente ogni emozione la vita mi dona.

Maria Grazia

TEMPLARE71
04-08-10, 12:47
Ero troppo educata e sopportavo tutto. Ora esterno quando serve, poi evito di assorbire energie negative, semplicemente riscaricando quel che mi passano al mittente, la mia negatività dovrò riscaricarla su hobbies ed altro.
Vivo le mie emozioni e imparo a non farmi travolgere da loro come in una tempesta. Ma la strada è lunga. Comunque se qualcosa non va la mia pancia me lo dice, io la ascolto e mi comporto di conseguenza.

ebbai23
07-09-10, 16:40
Sì, effettivamente anche io anni fa ero meno cinico e indifferente... ma non saprei se il mio cambiamento sia dovuto all'rcu.

Forse la malattia ti ha resa semplicemente più "forte" e quindi meno fragile?

Affrontare un esame senza crisi o pianti è comunque un segno di serenità a mio avviso!

Archangelo
18-09-10, 00:25
Forse semplicemente sei più matura.
Io dopo l'insorgenza della malattia mi sono inasprito, sono diventato anche un po' più cinico. Certo è che la malattia ti cambia.

Berto
10-11-10, 08:57
Da quello che ho letto riguardo la malattia mi è parso di capire che è di origine genetica, quindi siamo nati con la patologia che però è rimasta latente fino a un dato punto. Quindi penso che la nostra personalità sia solo il fattore scatenante e non la causa, d'altronde quanta gente molto emotiva non si ammala, quindi credo che la cosa migliore sia il non soffermarsi troppo tempo a chiedersi perchè (tanto non esiste risposta) ma a concentrarsi su quale sia lo stato emotivo che ci fa stare meglio e cercare di adottarlo. Certo, facile a dirsi ma con un poco di applicazione diventa naturale, d'altronde è da considerare parte della terapia. Personalmente anche io mi sono distaccato molto dal coinvolgimento emozionale in molte situazioni, ma capita che la rabbia prenda il sopravvento sul raziocinio; ma se è occasionale non mi procura nessun effetto collaterale. Quindi credo che si debba cercare il giusto compromesso.
Buona giornata

Alexa79
11-11-10, 11:02
Pensiero mio, ma credo che combattendo tutti i giorni con questa malattia, tutte le cose futili che prima erano motivo di stress adesso forse le prendiamo con più sportività, anche se un pò mi agito sempre.

patty83
11-11-10, 18:58
Ciao.
Da quando mi hanno diagnosticato il Crohn, il mio GE mi ha ribadito più volte di cambiare stile di vita, di affrontare certe situzioni pesanti in altri modi e non somatizzare tutto sul mio amato intestino.
Faccio veramente fatica a sopportare e a superare parole taglienti (anche sulla malattia) dette da persone che incontro ogni giorno.
Il mio GE ha ragione: ogni emozione troppo forte, ogni timore di affrontare una situazione o ogni parola scambiata con la persona sbagliata, scatena un forte pizzico all'addome e poi ecco di nuovo i disturbi. Mi chiedo se davvero lo stress non sia la causa del Crohn (o buona parte della causa).
Capita anche a voi?
Patrizia.

nellogiovane
11-11-10, 20:28
Credo che la nostra patologia sia anche un'occasione - una delle tante che la vita ti offre nel tempo - per mettere le cose nella giusta prospettiva. Che poi magari una prospettiva "giusta" neanche esiste, però è vero che certe priorità smettono di esserlo quando ti capitano determinate cose, e lo fanno naturalmente, quasi ti si svelasse una realtà che hai avuto sempre sotto gli occhi ma chissà perché non vedevi.

Di certo non bisogna smettere di guardarsi attorno, di (sentire di) farne parte. Non bisogna cadere nella trappola di mettere se stessi - la nostra malattia - al centro delle cose.

Ecco una domanda che mi sono fatto: posso realmente lamentarmi della mia vita?

Risposta: no. Malgrado tutto. Ed il Crohn non è certo la cosa peggiore che mi sia accaduta.

ciao
stefano

molta speranza
20-11-10, 22:03
Prima mi tenevo tutto dentro, avevo paura ad esprimere il mio parere, ciò che realmente pensavo, cercando a tutti i costi di farmi " accettare" da chi mi circondava.
Questo perché avevo una grande paura dell'abbandono, del giudizio, di essere allontanato dagli altri.
Mi tenevo tutto dentro e questo ha procurato con il tempo ripercussioni sul mio mdc.
Con il tempo ho imparato a dire quello che pensavo a "tirare fuori" tutto quello che avevo dentro, diventando più sicuro di me stesso, aumentando la mia autostima e con essa anche la forza d'animo che uso nell'affrontare i momenti difficili della mia malattia.
Prima ero un spugna, assorbivo tutto il negativo che mi circondava.

Ora il mio campo di azione della mia sfera emotiva, si è ristretto a poche persone e le più positive possibile.
Sarò forse diventato un po' più egoista, ma alla fine ho cercato di porre me stesso, il mio benessere, i miei desideri, le mie aspirazioni come obiettivo della mia vita, aggredendola e non subendola.
I santi ed i martiri stanno in paradiso.
luigi

TEMPLARE71
22-12-10, 13:47
Molta gente intorno ti stressa, perché vuole solo lamentarsi, e magari pensa che noi stiamo male di testa e sia solo l'idea.
Non mi domando più perchè la gente stressa, vessa, rompe, ossessiona, non capisce ecc.
La gente può fare e dire ciò che vuole, ma io ho il diritto di tenerla fuori dalle scatole, sia che stia male o meno sia che abbia una m.i.c.i. o meno.
Molta gente scarica la sua depressione sugli altri per stare meglio ma non risolve i suoi problemi, quindi si riprendano tutto al mittente.
Poi ci sono i vampiri psicologici, quelli che prosciugano tutta la tua interiorità, vivono della tua vitalità, anche quelle fuori, vadano a trovare altre prede.
Anche se son familiari, magari stretti, fuori dai maroni.
Magari sono le stesse persone che se hanno una linea di febbre fanno tragedie a letto con borse dell'acqua calda. Più che cinismo è giusta distanza.
Poche amicizie ma buone, in fondo non siamo nati per soffrire e nessuno ci ripaga poi per questo.

Felix84
20-01-11, 12:55
Secondo me le perdite di emozioni non riguardano il Crohn o la Colite Ulcerosa ma il pensiero che noi abbiamo fisso nella testa del tipo meno stress - meno emozioni e agitazioni - uguale Colite tranquilla; secondo me è un pensiero inverso, la vita va vissuta intensamente con i suoi alti e bassi, non nego che anche io in passato ero agitato ed ora sono molto più tranquillo, ma questo non dipende solo dalla Colite Ulcerosa bensi, secondo me, da tanti fattori: dalle numerose ricadute che ho avuto, ai ricoveri che ho fatto, ad una nuova esperienza di vita che sto facendo, che mi rende tutto più chiaro e tranquillo di prima; non so se la malattia in se è solo negativa, a volte riesce a fare miracoli quindi non demoralizziamoci più di tanto!
Viviamo Soltanto!

Saluti!

Felix!